L’ASSOCIAZIONE COMANDANTI E UFFICIALI POLIZIE LOCALI
CHIEDE LA RIFORMA DELLA LEGGE SULLA POLIZIA LOCALE
A quasi 50 anni dalla sua fondazione, l’Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali dei Corpi di Polizia Municipale (A.N.C.U.P.M.), ha organizzato in Roma il 13 ottobre p.v., dalle ore 9,00 alle 13,00 nella prestigiosa Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, un Convegno dal titolo “Polizia Locale e Sicurezza Urbana. Modifiche alla legge 65/86 o nuova legge?”.
I lavori, coordinati dal Presidente Nazionale Diego Porta, già Comandante Generale Polizia Locale Roma Capitale, vedranno la partecipazione dei Comandanti delle Polizie Locali di Roma, Venezia, Napoli, Bari e Catania. Ulteriori interventi dei relatori riguarderanno il c.d. Decreto Caivano che prevede misure urgenti di contrasto al disagio giovanile (On.le Matone), la tutela della vittima nel Codice Rosso (Avv. Saltarelli) e la protezione dati personali (Dr. Donati).
L’obiettivo principale del Convegno è fare il punto sulla auspicata riforma della datata legge n. 65 del 1986 oramai non più al passo con i tempi. L’evidente incremento dei compiti delle Polizie Locali, che oggi hanno un organico che non arriva alle 50.000 unità, con il loro coinvolgimento non solo nei tradizionali compiti di sicurezza stradale, polizia amministrativa, edilizia e ambientale, ma anche nella sicurezza urbana (controllo del territorio, sgomberi delle occupazioni abusive, vigilanza nei campi nomadi, etc.) e le sempre maggiori deleghe dell’Autorità Giudiziaria nei più variegati ambiti, impongono l’attribuzione al personale di P.L. dei relativi strumenti e poteri e delle medesime tutele del personale delle Forze di Polizia statali.
Queste alcune delle richieste delle Associazioni di categoria, costituitesi in una Consulta, sulle quali c’è anche una sostanziale convergenza con le organizzazioni sindacali: CCNL autonomo per il personale delle Polizia locale; Tutele assistenziali, previdenziali ed infortunistiche, nonché estensione al personale della Polizia locale della normativa per le vittime del dovere già riconosciute alle FFPP statali; Incarico di Comandante conferito esclusivamente attraverso una selezione pubblica a personale che abbia maturato almeno 5 anni di anzianità all’interno della Polizia locale (Istituzione Albo Comandanti, tenuto dalle Regioni, distinto per Dirigenti e Funzionari); Accesso alle Banche Dati delle FFPP (es. carichi pendenti); Porto, senza licenza, su tutto il territorio nazionale (o almeno sul territorio della propria Regione) ed anche fuori dal servizio, dell'arma d’ordinanza della quale il personale deve essere obbligatoriamente dotato; Strumenti di autotutela analoghi a quelli delle Forze di Polizia statali; Divise, gradi, livree dei veicoli uguali su tutto il territorio nazionale.
Solo con l’approvazione del nuovo quadro ordinamentale, le Polizie locali potranno garantire e assicurare la sicurezza urbana, bene comune essenziale e irrinunciabile, non solo degli Enti locali, ma dell’intero Paese.